Il DOLORE NEUROPATICO.

Il Dolore Neuropatico deriva da una lesione o disfunzione del sistema somatosensoriale, ovvero quel sistema deputato alla ricezione, alla trasmissione e al riconoscimento/interpretazione degli stimoli sensoriali o dolorosi che colpiscono il nostro corpo.

Tale sistema è costituito dai nervi periferici, le radici nervose, le vie di trasmissione nel sistema nervoso centrale (le vie nel midollo spinale o nel cervello), le strutture che modulano o regolano il segnale in entrata (come il talamo) e alcune aree della corteccia cerebrale. Un insulto a qualsiasi di queste strutture può generare un dolore neuropatico.

Può accadere che una causa di varia natura (traumatica, infiammatoria,…), soprattutto se presente per un tempo prolungato, colpisca e produca delle alterazioni a questo sistema. Se le condizioni per la determinazione di un dolore neuropatico sono presenti, anche quando la causa scatenante viene rimossa, nel sistema rimane un “impronta”, che porta al perpetuarsi nel tempo dei disturbi, che diventano frequentemente cronici, generando appunto un dolore neuropatico cronico.

Il dolore neuropatico, anche se può essere causato da condizioni primitivamente non neurologiche, diventa quindi un vero e proprio disturbo neurologico.

Alcuni esempi di dolore neuropatico

Un tipico esempio è il dolore post erpetico da virus varicella-zoster o anche cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio”. Può accadere che un virus, lo stesso che ha causato in precedenza nel paziente la varicella, si riattivi e colpisca un nervo del nostro corpo. Nella fase attiva dell’infezione sono presenti alcune alterazioni cutanee (ad esempio delle vescicole sulla cute innervata dal nervo) e forti dolori. Sebbene il virus dopo alcuni giorni venga eliminato dalle difese immunitarie, l’infezione spesso crea un malfunzionamento del sistema somatosensoriale (in questo caso a livello del nervo) e il paziente può lamentare continui dolori e alterazioni della sensibilità (come formicolii, sensazione di dolore al semplice toccamento della cute, ipersensibilità al caldo o al freddo,…). Come detto il dolore non è più causato dalla lesione diretta del virus sul nervo ma dai “cortocircuiti” o “impronte” lasciate dal suo passaggio.

Un’altra causa di dolore neuropatico può essere una lesione (per esempio per cause ischemiche o infiammatorie) di alcune strutture più “alte” o “centrali” deputate al controllo della sensibilità o del dolore. Se ad esempio un’ischemia colpisce il talamo (una stazione importante che “filtra” molte informazioni relative al dolore e altri stimoli sensoriali), si può produrre un dolore neuropatico, assai difficile da curare.

Altri esempi di dolore neuropatico sono la neuropatia diabetica, la sindrome dell’arto fantasma o il dolore trigeminale che si ha in alcune patologie come la sindrome di Parry-Romberg.

Caratteristiche del dolore neuropatico

Sintomi positivi spontanei: dolore urente o “bruciore” come da scottatura, dolore a “fitte”, o “scosse elettriche”, parestesie (sensazioni cutanee anomale non dolorose come ad esempio “formicolii”).

Sintomi positivi provocati: allodinia (il semplice toccamento della cute produce dolore), iperalgesia al freddo o al caldo (stimoli termici che normalmente non provocano dolore, sono in grado di provocare dolore, ad esempio immergendo l’area in acqua tiepida).

Sintomi negativi: ipoestesia (riduzione della sensibilità al tatto, alla pressione, alla vibrazione) o anestesia (assenza di sensibilità).

Localizzazione: il dolore deve avere una localizzazione plausibile in relazione alla struttura del sistema somatosensoriale malfunzionante (se si pensa che l’alterazione di funzione coinvolga un nervo terminale, i sintomi devono essere limitati all’area di innervazione del nervo stesso; lo stesso vale per una radice nervosa o una struttura più centrale come il talamo).

NB: alcune di queste caratteristiche possono essere presenti anche in altre condizioni neurologiche (l’allodinia può essere presente durante alcuni attacchi di emicrania), attenzione quindi a non eseguire una auto-diagnosi.

Trattamenti

È importante che il dolore neuropatico venga riconosciuto tempestivamente poiché necessita di trattamenti specifici. Infatti i comuni analgesici antinfiammatori sono inefficaci in questa condizione (spesso anche la morfina è poco efficace).
I farmaci più efficaci sono quelli che agiscono sul sistema nervoso centrale e in particolare sui sistemi di controllo del sistema somatosensioriale (come alcuni neurostabilizzanti o farmaci che agiscono su alcuni neurotrasmettitori tra cui la noradrenalina e serotonina). Come detto, è fondamentale che venga formulata in primis una diagnosi corretta.

Nei casi più resistenti si possono prendere in considerazione dei blocchi anestetici o anche veri e propri interventi chirurgici.


Si tenga presente che trattasi di una descrizione del dolore neuropatico a scopo divulgativo, non sufficiente a poter porre una diagnosi.

La visita neurologica (che include la raccolta della storia clinica del dolore, l’anamnesi patologica prossima e remota, l’anamnesi fisiologica e l’esame obiettivo da parte di uno specialista) rappresenta il solo strumento per poter porre diagnosi di dolore neuropatico.

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