Mal di testa: un sintomo sottovalutato

Il mal di testa è un disturbo ancora estremamente sottovalutato, sotto-diagnosticato e quindi sotto-trattato e i dati scientifici purtroppo lo confermano.

Molte, troppe persone continuano a convivere, o meglio sopravvivere, al proprio mal di testa.

Per i più disparati motivi la cefalea (termine generico per indicare il mal di testa) è sempre stata considerata un sintomo di “secondaria importanza”, nonostante in realtà possa rappresentare il “campanello di allarme” di diverse patologie (alcune anche gravi) oppure quando “benigna”, come nel caso dell’emicrania, incida comunque pesantemente sulla qualità di vita del paziente. A conferma di quanto detto, in un articolo pubblicato nel 2013 sull’importantissima rivista “Lancet” è stato calcolato che la sola emicrania (una delle diverse forme di mal di testa) rappresenta la settima patologia che causa disabilità tra tutte le malattie che possono affliggere la popolazione a livello mondiale (incluse il diabete, l’artrosi, la depressione,…)

Un corretto inquadramento diagnostico è quindi fondamentale per capire a quale tipo di mal di testa ci si trovi di fronte.

Nel caso il medico si trovasse di fronte ad una cefalea secondaria (dovuta ad un’altra malattia) si procederà a trattarne la causa, se invece fosse una forma primaria (in tal caso il mal di testa è sostanzialmente dovuto a una predisposizione dell’individuo – come ad esempio per l’emicrania), sono disponibili ad oggi terapie specifiche, farmacologiche e non, preventive e/o al bisogno, che sono estremamente efficaci nel controllare queste condizioni.

Il primo passo che deve essere fatto però è smettere di considerare il mal di testa un qualcosa che fa parte della propria vita e considerare che ad oggi ci sono molte terapie efficaci. Come già detto però, la prima cosa è che la cefalea venga diagnosticata correttamente.

I dati scientifici a questo riguardo, confermano che molto spesso alcune forme di mal di testa (anche disabilitanti come appunto l’emicrania), vengono non considerate oppure “scambiate” per altre patologie (come la “sinusite”, la “cervicale” o problemi dentali,…) con conseguente impostazione di trattamenti non solo inefficaci ma a volte anche dannosi per il paziente.

Un altro fenomeno preoccupante che sta dilagando in tutto il mondo è la “cefalea da abuso di farmaci”. Molte persone ricorrendo all’auto-medicazione (e quindi nella maggior parte dei casi utilizzando farmaci non specifici) tendono ad assumere progressivamente sempre un maggior numero di analgesici, sino al punto che il mal di testa si cronicizza e il farmaco diventa esso stesso la causa del mal di testa. È infatti sufficiente assumere farmaci sintomatici per più di 10-15 giorni al mese perché questa condizione si instauri. Purtroppo il 2% della popolazione generale (un milione di persone in Italia) è affetta da questa vera e propria patologia, che a volte richiede anche un ricovero Ospedaliero per disintossicazione dai farmaci assunti (leggi anche l’articolo postato su questo sito “I farmaci per il mal di testa possono causare mal di testa?”).

Una corretta diagnosi, l’impostazione di trattamenti specifici e consigli comportamentali adeguati sono le condizioni fondamentali per cercare di affrontare questo imponente problema socio-sanitario.

Fonti bibliografiche:

  • Viana M, Tassorelli C, Allena M, Nappi G, Sjaastad O, Antonaci F. Diagnostic and therapeutic errors in trigeminal autonomic cephalalgias and hemicrania continua: a systematic review. J Headache Pain. 2013 Feb 18;14(1):14
  • Headache – Handbook of Clinical Neurology 97. Nappi & Moskowitz. Elsevier Health Sciences 2010.
  • Trattato Italiano Delle Cefalee. Pini, Sarchielli, Zanchin. Centro Scientifico Editore 2010.
  • Mechanism and Management of Headache. Seventh Edition. Lance & Goadsby. Elsevier 2005.
  • Diagnostic challenges in headache – Migraine as the wolf disguised in sheep’s clothing. Neurology 2002, 58(Suppl 6):S1-S2
  • Vos T, Flaxman AD, Naghavi M et al (2013) Years lived with disability (YLDs) for 1160 sequelae of 289 diseases and injuries 1990–2010: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2010. Lancet 380(9859):2163–2196
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