Mal di testa causato da “SINUSITE”? Ma è realmente così? Dati scioccanti…

Molti pazienti pensano di soffrire di “SINUSITE” O “RINOSINUSITE” ma spesso sono affetti da forme di mal di testa “primitive” come l’emicrania o la cefalea a grappolo. Questa situazione oltre a non permettere al paziente di conoscere quale sia la reale causa del suo mal di testa e di poterla trattare adeguatamente, porta lo stesso paziente su strade errate, affrontando terapie antibiotiche ripetute e talora anche interventi chirurgici.

Introduzione

Se è vero che la sinusite può causare tra i vari sintomi anche mal di testa, spesso l’etichetta di “sinusite” viene data un po’ troppo frequentemente…

I medici esperti in cefalea sanno infatti che molti pazienti che soffrono di alcune forme di mal di testa “primitive” come l’emicrania o la cefalea a grappolo, pensano di soffrire di una patologia sinusale o rinosinusale. Questo deriva da diversi motivi, tra cui il fatto che queste forme di mal di testa possano dare sintomi “simili” o apparentemente riconducibili alla sinusite.

Lo studio

A dirlo è uno studio americano molto interessante “The Sinus, Allergy and Migraine Study (SAMS)”, (Headache 2007;47:213-224).

In questo studio gli autori hanno pubblicato un’inserzione su un giornale locale chiedendo a chiunque pensasse di essere affetto da “sinusite” (o gli fosse stata diagnosticata) di eseguire una visita medica presso il centro di ricerca.

Dopo una visita medica condotta da neurologi esperti in cefalea (ed eventualmente, in caso fosse stato considerato necessario, completata con l’esecuzione di alcuni esami specifici come la TC encefalo, esami endoscopici,….) i risultati sono stati sorprendenti: il 75% dei pazienti presentava in realtà un emicrania senza aura, l’11% una emicrania cronica associata ad abuso di farmaci, l’1% una cefalea a grappolo, l’1% un hemicrania continua, il 3% una sinusite, mentre il 9% aveva una cefalea non classificabile.

Quando un mal di testa è sintomo di sinusite?

Perchè un dolore alla testa sia un sintomo di sinusite non è sufficiente appurare che esso sia localizzato in sede frontale (sopra gli occhi) o su altre aree corrispondenti ai cosiddetti “seni” nasali (zone mascellari ad esempio), sia magari scatenato da esposizione a variazioni metereologiche (freddo, aria condizionata,…), oppure peggiori con il chinarsi in avanti o sia associato a segni locali (naso chiuso o che “cola”, occhio gonfio o che lacrima). Purtroppo queste sono caratteristiche presenti anche in forme di mal di testa “primarie” come ad esempio l’emicrania o la cefalea a grappolo.

Perchè un mal di testa possa essere imputato a sinusite o rinosinusite, bisogna dimostrare in maniera inconfutabile la presenza di una sinusite acuta (infatti la sinusite cronica tipicamente NON provoca mal di testa, a meno che non sia presente una RIACUTIZZAZIONE – ovvero ci si trova davanti nuovamente ad un quadro di sinusite acuta), e devono essere presenti TUTTI i seguenti criteri (dalla Classificazione internazionale delle Cefalee):

A. Cefalea frontale accompagnata da dolore in una o più regioni del volto, orecchie o denti che soddisfi i criteri C e D.

B. Segni clinici, endoscopici, neuroradiologici (tomografia computerizzata e/o risonanza magnetica) e/o laboratoristici di rinosinusite acuta o cronica RIACUTIZZATA (VEDI NOTE 1 e 2).

C. La cefalea e il dolore facciale si manifestano simultaneamente alla comparsa o alla riacutizzazione della rinosinusite.

D. La cefalea e/o il dolore facciale si risolvono entro 7 giorni dalla remissione o dal trattamento efficace della rinosinusite acuta o cronica riacutizzata.

Note:

  1. I segni clinici possono includere la presenza di secrezioni nasali purulente, di ostruzione nasale, di ipoosmia o anosmia (riduzione o scomparsa dell’olfatto) e/o di febbre.

  2. Non è dimostrato che la sinusite cronica sia causa di cefalea o di dolore facciale a meno che non sia in fase di riacutizzazione.

Conseguenze

Purtroppo il quadro delineato in questo studio, ovvero la DIAGNOSI ERRATA o la FALSA CREDENZA DI SOFFRIRE DI SINUSITE (solo per alcune caratteristiche del dolore) oltre a non permettere al paziente di conoscere quale sia la reale causa del suo mal di testa e di poterla trattare adeguatamente, porta lo stesso paziente su strade errate, affrontando terapie antibiotiche ripetute e talora anche interventi chirurgici. Questo dato non è stato dimostrato solo per l’emicrania ma anche in altre forme di cefalea come la cefalea a grappolo. Già il Prof. Goadsby dimostrò nel 2004 che il 19% di 230 affetti da cefalea a grappolo che afferivano al proprio centro di Londra avevano subito interventi farmacologici e/o chirurgici otorinolarigoiatrici (Bahra and Goadsby 2004). Un dato analogo (anche se per fortuna più basso – 10%) viene riportato in uno studio più recente eseguito su una popolazione olandese affatta da cefalea a grappolo (Van Alboom et al 2009).

Bibliografia essenziale

  1. Viana M, Tassorelli C, Allena M, Nappi G, Sjaastad O, Antonaci F. Diagnostic and therapeutic errors in trigeminal autonomic cephalalgias and hemicrania continua: a systematic review. J Headache Pain. 2013 Feb 18;14(1):14.
  2. Eross E, Dodick D, Eross M (2007) The sinus, allergy and migraine study (SAMS). Headache 47(2):213–224
  3. Bahra A, Goadsby PJ (2004) Diagnostic delays and mis-management in cluster headache. Acta Neurol Scand 109(3):175–179
  4. Al-Hashel JY, Ahmed SF(1), Alroughani R, Goadsby PJ. Migraine misdiagnosis as a sinusitis, a delay that can last for many years. J Headache Pain. 2013 Dec 12;14:97. doi: 10.1186/1129-2377-14-97.
  5. Van Alboom E, Louis P, Van Zandijcke M, Crevits L, Vakaet A, Paemeleire K (2009) Diagnostic and therapeutic trajectory of cluster headache patients in Flanders. Acta Neurol Belg 109(1):10–17
  6. Bittar G, Graff-Radford SB (1992) A retrospective study of patients with cluster headaches. Oral Surg Oral Med Oral Pathol 73(5):519–525
  7. Headache Classification Subcommittee of the International Headache Society. The International Classi- fication of Headache Disorders (2nd edn). Cephalalgia 2004; 24: 1–160.

Si tenga presente che trattasi di una descrizione a scopo divulgativo, non sufficiente a poter porre una diagnosi.

La visita medica (che include la raccolta della storia clinica del dolore, l’anamnesi patologica prossima e remota, l’anamnesi fisiologica e l’esame obiettivo da parte di un medico esperto, che eventualmente potrà richiedere esami specialistici) rappresenta il solo strumento per poter porre diagnosi delle patologie sopra descritte.

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