Pensi di soffrire di “CERVICALE”? Molto probabilmente sbagli…

Dicembre 2016

I risultati del mio studio appena pubblicato su “Cephalalgia” (la rivista scientifica di cefalee più prestigiosa, organo ufficiale della società internazionale delle cefalee) dimostrano chiaramente che la maggior parte dei pazienti che ritiene di soffrire di “CERVICALE” soffre in realtà di EMICRANIA, condizione disabilitante ma sicuramente curabile.

Lo studio

E’ noto a tutti che molte persone dicono di soffrire di “cervicale” o “attacchi di cervicale”. In realtà da un punto di vista medico-scientifico questo termine non ha un reale significato. Chi si occupa specificatamente di mal di testa sa che molti pazienti che soffrono di emicrania chiamano inconsapevolmente i loro attacchi di “cervicale”. Ma come dimostrarlo scientificamente?

Nello studio che ho creato e condotto all’Istituto Neurologico Mondino di Pavia, ho intervistato i pazienti che venivano per una visita per mal di testa e ho chiesto loro se soffrivano di “cervicale”. Dopodichè sono andato a valutare cosa intendessero per “cervicale”, per quale motivo pensavano di soffrire di cervicale, quali esami e trattamenti avevano fatto per la cervicale e soprattutto ho visitato questi pazienti e ho eseguito la diagnosi del disturbo che loro indicavano come “cervicale”.

Come prima cosa è emerso che più della metà delle persone intervistate (il 64%) affermavano di soffrire di attacchi di “cervicale”. Andando poi a chiedere una descrizione di cosa loro intendessero per “cervicale” e visitando questi pazienti si è visto che avevano in realtà attacchi di emicrania.

L’emicrania è un mal di testa molto frequente nella popolazione (14% degli individui – è la terza malattia più frequente al mondo), e consiste in attacchi ricorrenti della durata di molte ore (da almeno 4 fino a 72), caratterizzati da dolore al collo/testa di intensità moderata-severa e da svariati sintomi associati (tra cui fastidio/sensibilità alle luci, ai rumori, nausea, vomito, difficoltà a concentrarsi, spossatezza, senso di malessere generale, irritabilità, instabilità posturale/vertigini)”. Molti pazienti hanno anche sintomi “premonitori” (disturbi che possono iniziare sino a 2 giorni prima del vero e proprio attacco di emicrania), tra cui il più frequente è dolore/rigidità al collo o ai muscoli paracervicali.

Come ho detto, molti pazienti chiamano questi attacchi, attacchi di “cervicale”, non sapendo che sono attacchi di emicrania. Di fatto questa “confusione” è ampiamente diffusa nella popolazione generale, e ahimè, talora anche tra i medici, fisioterapisti e altri operatori sanitari.

Ma perchè questo accade?

Nello studio ho chiesto ai pazienti quali erano i motivi che li avevano a imputare alla “cervicale” la causa dei loro attacchi, ecco le risposte.
1. SEDE DEL DOLORE. Siccome il dolore degli attacchi emicranici inizia (o comunque coinvolge in una fase precoce dell’attacco) le zone posteriori della testa o del collo o addirittura è l’attacco è preceduto da dolore/rigidità ai muscoli paracervicali, il paziente identifica la sede del dolore (la cervicale) come la causa del dolore stesso (ad esempio “se ho male al ginocchio – penserò di avere un problema alle ossa o all’articolazione del ginocchio”… peccato che il corpo non funziona tutto allo stesso modo…!) .
2. TRIGGER: gli attacchi emicranici vengono scatenati da alcuni fattori detti appunto “trigger” (dall’inglese “grilletto”); tra i più comuni vi sono i cambiamenti meteorologici, gli sbalzi di temperatura/umidità (vento, l’arrivo di un temporale, freddo-umidità, prendere freddo con in capelli bagnati, etc…). I pazienti che pensano di soffrire di attacchi dovuti a “problemi alla colonna cervicale” sono supportati dal concetto generico che “i cambiamenti metereologici fanno venir fuori problemi legati alle ossa o alle articolazioni”… la visita eseguita ha dimostrato che la cervicale di questi pazienti non aveva nessun tipo di patologie.

3. SINTOMI ASSOCIATI: negli attacchi emicranici oltre al dolore, il paziente può lamentare diversi sintomi tra cui: nausea, vomito, vertigini, spossatezza… Molte persone legano questi sintomi come causati dalla colonna cervicale, anche se la cosa in realtà accade molto raramente (e solo se si hanno alterazioni specifiche alla colonna, che questi pazienti non averavano). La credenza nasce semplicemente come conseguenza del fatto che l’emicrania (e i suoi sintomi) viene frequentemente denominata “cervicale”. Ecco quindi che un paziente riconosce questi sintomi come di “cervicale”.

Un altro punto che porta molti pazienti a credere soffrire di cervicale è che se si esegue un esame della cervicale (radiografia, TAC o risonanza magnetica) è frequentissimo trovare delle alterazioni (sono presenti sicuramente in almeno il 50% dei pazienti oltre i 30 anni). Il punto è che la maggior parte di queste alterazioni non causano sintomi e tanto meno mal di testa (mentre quello che accade di solito è che il paziente si senta dire “ECCO, SOFFRI DI CERVICALE”!).

Nel mio studio ho dimostrato poi che molti di questi pazienti hanno famigliari che soffrivano degli stessi attacchi (l’emicrania ha un elevata famigliarità) e che a loro volta denominavano “ATTACCHI DI CERVICALE”. Questo rinforza la convinzione del paziente stesso di soffrire di “cervicale”.

In ultimo, chi soffre spesso di emicrania, è facile che abbia i muscoli del collo o paracervicali contratti, tesi, doloranti. Questo accade perché,

  1. come per qualsiasi altra area del corpo, i muscoli attorno ad un area dolente (la testa in questo caso) si contraggono per una reazione involontaria (come conseguenza del mal di testa) e tale contrattura provoca dolore.
  2. come già detto, tra i sintomi premonitori degli attacchi di emicrania (disturbi che possono iniziare sino a 2 giorni prima del mal di testa), c’è dolenzia/rigidità/senso di “disagio” al collo o ai muscoli paracervicali

Ecco quindi che molti pazienti, avendo i muscoli paracervicali contratti e doloranti, pensano che nella cervicale ci sia la causa del loro disagio (purtroppo i pazienti dello studio riportano che questa interpretazione talora viene suggerita da personale medico-sanitario ). Come abbiamo visto quindi, in realtà i sintomi di DOLORE/TENSIONE MUSCOLARE A LIVELLO CERVICALE nei pazienti emicranici, sono frequenti e SONO PARTE DEGLI ATTACCHI DI EMICRANIA, o una LORO CONSEGUENZA.

Quindi la cervicale non causa dolore al collo o mal di testa?

Problematiche cervicali possono sicuramente causare dolore al collo, ma tale dolore non si sposta mai verso la testa (a meno che non siano coinvolte vertebre “alte”, quasi mai interessate da processi patologici, come C1, C2 o C3) e neppure si associano altri sintomi.
Se ci sono problemi alla colonna cervicale, questo causa dolore al collo o che dal collo si irradia ad un braccio – visto che possono venire compresse delle radici nervose (VEDI IMMAGINE A LATO – sono rappresentate le zone di irradiazione del dolore rispetto alle radici cervicali interessate da processi patologici).

Questa confusione crea problemi per il paziente?

Certo, e questo emerge con chiarezza dal mio studio pubblicato su “Cephalalgia”
Infatti i pazienti emicranici che pensano di soffrire di cervicale hanno una diagnosi sbagliata e quindi:

  1. eseguono esami e terapie inutili (a volte addirittura controproducenti), con spreco di TEMPO E DENARO o inutile irradiazione di raggi X (durante radiografie o TAC della colonna – come è accaduto nel 40% di questi pazienti).
  2. non vengono curati per la loro patologia, che causa ATTACCHI DISABILITANTI, indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la settima causa di disabilità mondiale.

Il messaggio

Dallo studio emerge una chiara indicazione: se un paziente pensa di soffrire di “cervicale“, con attacchi di dolore al collo che coinvolgono anche la testa e a cui si possono associare altri sintomi (tra cui almeno uno tra fastidio alle luci/suoni, stanchezza, difficoltà a concentrarsi, nausea,…) sarebbe opportuno consultare un medico esperto che ci dica esattamente di cosa siamo affetti. Avere la diagnosi giusta fa la differenza!
Si eviteranno così terapie ed esami inutili e si potrà curare al meglio la propria vera patologia, l’EMICRANIA, una delle più curabili in neurologia.
    Bibliografia essenziale
    1. VIANA M, Sances G, Terrazzino S, Sprenger T, Nappi G, Tassorelli C. When cervical pain is actually migraine: An observational study in 207 patients. Cephalalgia. 2016 Dec 7. pii: 0333102416683917. [Epub ahead of print]

    2. VIANA M, Sances G, Nappi G, Sandrini G, Tassorelli C. “Cervical Pain” study in an Italian tertiary referral headache center. European Headache and Migraine Trust International Congress. Copenhagen, 18-21 September 2014.

    3. Cevoli S, D’Amico D, Martelletti P, et al. Underdiagnosis and undertreatment of migraine in Italy: a survey of patients attending for the first time 10 headache centres.Cephalalgia. 2009 Dec;29(12):1285-93.

    4. Kaniecki RG. Diagnostic challenges in headache – Migraine as the wolf disguised in sheep’s clothing. Neurology 2002, 58(Suppl 6):S1-S2.

    Images via http://amac.us, http://jimchongrmt.com

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