Quali sono i 10 fattori che più facilmente scatenano gli attacchi di emicrania?

Ecco quali sono i 10 fattori scatenanti dell’emicrania (detti anche TRIGGER) più frequenti:

1. Lo stress.
Lo stress può essere il responsabile dello scatenamento degli attacchi emicranici quando raggiunge livelli elevati ma anche quando cala di colpo (ad esempio nel fine settimana quando il livello di stress per il lavoro e gli impegni settimanali decresce bruscamente).

2. Stimoli sensoriali.
Luci abbaglianti, riflessi, schermi luminosi, luci artificiali, rumori e odori intensi (profumi, smalto, vernice, benzina e prodotti per la pulizia).

3. Digiuno o disidratazione.
Saltare o ritardare un pasto (intenzionalmente o non intenzionalmente) o assumere scarse quantità di acqua.

4. Ormonale.
Questo fattore scatenante vale solo per le donne. I cicli mestruali scatenano gli attacchi emicranici in circa la metà delle donne. Tali attacchi insorgono solitamente nella “finestra mestruale” ovvero in un periodo che va da 2 giorni prima dell’inizio del flusso mestruale a 2 giorni dopo. Il fattore scatenante specifico sarebbe la caduta del livello di estrogeni (ormoni sessuali femminili) che avviene appunto prima del ciclo mestruale. Tale fenomeno avviene anche con la sospensione della pillola estro-progestinica (contraccettiva) e infatti in alcune donne emicraniche gli attacchi si presentano proprio in tale periodo. Alcune donne emicraniche riportano come fattore scatenante anche il periodo dell’ovulazione.

5. Sonno.
Dormire troppo poco o dormire troppo (rispetto ai ritmi a cui è abituato il paziente) può scatenare attacchi emicranici. Nel weekend il dormire qualche ora in più, spesso si unisce al calo dello stress settimanale costituendo un doppio trigger – quindi molto forte per diversi pazienti. Quella che viene chiamata “cefalea del weekend” (che non esiste nella classificazione internazionale delle cefalee) è di solito infatti un’emicrania scatenata da questi 2 trigger.

6. Meteo e condizioni ambientali.
Cambiamenti metereologici: arrivo di una perturbazione, vento, freddo umido, eccessiva esposizione al sole o in luoghi caldo-umidi. Variazioni di condizioni ambientali: rapidi passaggi di temperatura (passare rapidamente da luogo caldo ad uno freddo o viceversa) o prendere colpi d’aria (soprattutto con i capelli bagnati).

7. Alimentazione
Insaccati, formaggi stagionati, bevande dietetiche, alimenti contenenti glutammato di sodio, cioccolato. L’alcol (presente nel vino o in altre bevande alcoliche) scatena sicuramente attacchi emicranici in un certo numero di pazienti.

8. Esercizio fisico.
In alcuni pazienti gli attacchi emicranici insorgono dopo un esercizio fisico prolungato. E’ importante ricordare anche che esiste una forma di cefalea primaria da esercizio fisico oltre anche ad alcune forme secondarie (ovvero cefalee dovute a patologie specifiche, in particolare quelle secondarie ad anomalie vascolari e che pertanto devono essere esclude con attenzione).

9. Viaggi / Jetlag
Lunghi viaggi, cambio di fuso orario.

10. Altitudine

È importante sapere che:

  • perchè un fattore venga definito come scatenante esso deve avere una stretta relazione temporale con l’attacco di emicrania: quando il fattore è presente l’attacco deve partire sempre ed entro poche ore.
  • esiste una AMPIA VARIABILITA’ TRA PAZIENTI: non tutti questi fattori scatenano attacchi di emicrania in tutti pazienti, ci sono pazienti che riconoscono molti di questi fattori come scatenanti e pazienti che non ne riconoscono nemmeno uno.
  • questi fattori NON SONO LA CAUSA degli attacchi di emicrania ma una CONCAUSA, ovvero agiscono su una predisposizione del paziente. L’emicrania infatti, come le altre forme di cefalea primaria, deriva dalla predisposizione del paziente – quello che si dice un fattore di “costituzione”. Molti dei fattori scatenanti sopra citati oltre a scatenare gli attacchi possono causare un aggravamento dell’emicrania (ovvero, una ripetuta esposizione ad essi causa un aumento della frequenza, intensità e durata degli attacchi in un dato periodo).

Se si guardano tutti questi fattori scatenanti con una visione di insieme si capisce che il paziente emicranico sembra abbia una difficoltà intrinseca ad adattarsi ai cambiamenti ambientali interni (variazioni ormonali, del ritmo sonno-veglia, dell’alimentazione, dell’attività fisica,…) ed esterni (variazioni di temperatura, pressione, altitudine, fusi orari, input sensoriali,…). L’emicranico è un paziente che ha bisogno di equilibrio e stabilità.

Il riconoscimento di questi fattori scatenanti, grazie anche all’utilizzo del diario cefalee (scaricabile gratuitamente da questo sito), è il PRIMO PASSO della TERAPIA PREVENTIVA DELL’EMICRANIA (che ha come scopo quello di ridurre la frequenza degli attacchi).

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