Che cos’è l’emicrania?

L’emicrania è una malattia neurologica ed è la terza malattia più frequente nel mondo con una prevalenza del 14% (più di un miliardo di persone colpite).
Essa è anche altamente disabilitante, è infatti la malattia che crea più disabilità sotto i 50 anni.

L’emicrania è una cefalea (termine generico per indicare il sintomo “mal di testa”) contraddistinta da attacchi che durano da molte ore (almeno 4) sino a 3 giorni (a volte anche di più), e caratterizzata da:

  • un dolore alla testa di intensità da moderata a severa (che quindi limita o rende impossibile lo svolgimento delle comuni attività quotidiane) e
  • altri sintomi associati tra i quali troviamo: fastidio/sensibilità alle luci, ai rumori, agli odori, mancanza di appetito, nausea, vomito, difficoltà a concentrarsi, spossatezza, senso di malessere generale, irritabilità, instabilità posturale/vertigini.

Per la numerosità e l’intensità di questi sintomi, gli attacchi sono tipicamente DISABILITANTI per definizione.

Vediamo più nel dettaglio le sue CARATTERISTICHE

Localizzazione: non vi sono delle sedi tipiche per il dolore dell’emicrania. Esso può coinvolgere qualsiasi area del capo (ad esempio aree intorno all’occhio, la fronte, le tempie, aree più posteriori come quelle occipito-nucali) e può irradiarsi in altre zone della testa (come aree del volto o del collo).

Il dolore di solito coinvolge una metà della testa ed è di tipo pulsante (intermittente, come il “battito del cuore”), tuttavia queste non sono caratteristiche essenziali per porre diagnosi di emicrania (in alcuni casi il dolore coinvolge entrambi i lati della testa e non è pulsante ma gravativo/costrittivo – come un “peso” o una “morsa”).

Comportamento del paziente. Il dolore di solito peggiora con il movimento. Il paziente tipicamente tende ad isolarsi e a mettersi al riposo in una stanza buia e silenziosa.

Sintomi associati

Come detto sono molti i sintomi che si possono associare al dolore, e che fanno integralmente parte di un attacco emicranico:

  • nausea, riduzione dell’appetito, sensazione di non aver digerito bene
  • vomito
  • fastidio o maggiore sensibilità a luci / suoni / odori
  • difficoltà a concentrarsi / ridotta soglia di attenzione
  • sensazione di instabilità/vertigini
  • spossatezza, senso di malessere generale
  • cambiamenti d’umore
  • sensazione di rigidà / dolore al collo o ai muscoli paracervicali

Sintomi premonitori

Alcuni di questi sintomi esordiscono addirittura prima del dolore emicranico (anche di svariate ore, in tal caso sono definibili come sintomi premonitori).
Questi sintomi sono di diverso tipo (anche apparentemente “lontani” dalla testa) e, come detto, iniziando molto prima del dolore possono trarre in inganno i pazienti che tendono ad imputare al “primo sintomo” la causa del loro mal di testa (ad esempio: se tra i sintomi premonitori abbiamo la nausea o la “sensazione di non aver digerito bene” i pazienti sono portati a pensare che il mal di testa è causato da un “problema di stomaco”, se il sintomo premonitore è una sensazione di rigidità/dolore al collo o ai muscoli paracervicali il paziente penserà di soffrire di “cervicale”… vedi anche sezione specifica cliccando QUI).

Tra i sintomi premonitori più comuni troviamo:

  • Sbadigli frequenti
  • senso di instabilità o di vertigine
  • stanchezza, spossatezza
  • cambiamenti dell’umore
  • sensazione di rigidità/dolenzia dei muscoli del collo.
  • sensazione di non aver digerito bene / nausea
  • fastidio a luci/rumori/odori.
  • aumento della fame/sete
  • aumento della frequenza urinaria
  • segni autonomici locali tra cui: iniezione congiuntivale (occhio rosso), lacrimazione, edema (rigonfiamento) periorbitale, ptosi (abbassamento) palpebrale , rinorrea (secrezioni nasali) o sensazione di “naso chiuso”, flushing facciale (vampate di calore/rossore al volto), sensazione di “orecchio chiuso”.
  • difficoltà a concentrarsi/leggere/parlare.

Fattori scatenanti e allevianti

Tra i fattori scatenanti (o fattori “Trigger” – dall’inglese “grilletto”) degli attacchi vi sono: i cicli mestruali, l’ovulazione, lo stress psico-fisico o il rilassamento dopo un periodo di stress, le variazioni del ritmo sonno-veglia (dormire troppe ore oppure poche ore rispetto alle proprie abitudini), saltare i pasti, la disidratazione (bere poca acqua), i cambiamenti metereologici (vento, clima freddo-umido, esposizione prolungata al calore, esposizione a rapidi sbalzi di temperatura), lunghi viaggi, alcuni cibi (formaggi stagionati, cioccolato, cibi contenenti glutammato sodico, insaccati, agrumi,…) o bevande (alcolici, bevande dietetiche), eccessivo uso di alcune sostanze, ed altri ancora. Cliccando QUI aprirete un mio articolo relativo ai 10 fattori che più frequentemente scatenano gli attacchi emicranici

È importante comprendere che questi fattori NON sono la causa degli attacchi di emicrania ma una “concausa”, ovvero agiscono aumentando la probabilità che parta un attacco, in un paziente PREDISPOSTO. L’emicrania infatti, come le altre forme di cefalea primaria, deriva dalla predisposizione del paziente – quello che si dice un fattore di “costituzione”. Molti dei fattori scatenanti sopra citati, se reiterati in un determinato periodo della vita, possono causare un aggravamento dell’emicrania (ovvero, una ripetuta esposizione ad essi causa un aumento della frequenza, intensità e durata degli attacchi in un dato periodo).

Tra i fattori allevianti dell’emicrania troviamo: il riposo, la pressione o il massaggio di alcune zone del capo colpite, l’applicazione di fonti di calore o freddo, lo stare al buio, al silenzio.

Non tutti gli emicranici sono uguali

È importante sottolineare che i fattori scatenanti/allevianti possono essere diversi da paziente a paziente.

Allo stesso modo tutti i sintomi che caratterizzano gli attacchi emicranici possono variare tra i pazienti (oltre a variare nello stesso paziente nel corso della propria vita) – ovviamente devono mantenere dei requisiti di “minima” all’interno di quelli che sono i criteri diagnostici dell’emicrania. Potremmo così avere pazienti con attacchi di dolore fisso/gravativo di intensità moderata, che insorgono nella parte posteriore dal capo su tutti e due i lati e si associano a nausea e vomito, come pazienti che hanno attacchi di dolore che coinvolge la zona intorno ad un singolo occhio, di intensità severa, associati a fastidio a luci, rumori, difficoltà a concentrarsi.

L’emicrania può a sua volta essere suddivisa in 2 forme

  • Emicrania con aura. La fase dolorosa è preceduta da sintomi neurologici transitori, a completa risoluzione, che iniziano gradualmente e durano solitamente da pochi minuti sino a 60 minuti. Tali sintomi sono tipicamente visivi (visione di lampi, macchie luminose o scure, linee a ziz-zag, offuscamento di una parte del campo visivo), meno frequentemente sensitivi (sensazione di formicolio solitamente su una mano o al volto) o relativi al linguaggio (disturbi della parola, assi rari). Tali disturbi sono cosi detti “aura”.
  • Cliccare QUI per la pagina dedicata all’AURA emicranica.

  • Emicrania senza aura: la fase dolorosa non è preceduta dall’aura. Questa è la forma più frequente tra le due.

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