L’emicrania con aura su internet

“La ricerca dell’aura” su internet

Quanti tra i pazienti affetti da emicrania con aura hanno cercato almeno una volta le immagini dei propri disturbi visivi su internet?
Sembra che la maggior parte di loro sia andata a cercare sul web immagini dell’aura, per diversi motivi. Uno tra tutti valutare se i propri disturbi visivi erano simili a quelli che su internet venivano indicati come di aura.

L’aura visiva è poliedrica…

Mentre i disturbi sensitivi (formicolii) e quelli del linguaggio (la cosiddetta afasia) dell’aura sono molto simili tra pazienti, invece i disturbi visivi dell’aura hanno centinaia di espressioni diverse come ho dimostrato in un mio studio del 2017 (nell’immagine accanto riporto solo quelle “basilari”, che possono però mischiarsi tra loro dando forma a decine di immagini diverse – vedi anche articolo dedicato cliccando qui).

Manca una iconografia dell’aura…

Al momento non vi è nessuna serie di immagini creata ad hoc che rappresenti in modo sistematico (e verificato) tutte le possibili manifestazioni dell’aura – così diverse tra un paziente e l’altro.
Si trovano soltanto delle rappresentazioni che alcuni pazienti, che ritengono essi stessi di soffrire emicrania con aura (senza che nessuno possa verificarne la correttezza della diagnosi), hanno pubblicato su Internet e che sono rintracciabili tramite il motore di ricerca Google.

Ma i pazienti usano Internet per dare risposte ai propri dubbi in campo medico?

Si, e anche molto. Recenti studi dimostrano che l’informazione medica è uno degli argomenti più popolari nelle ricerche su Internet. Tuttavia la qualità e l’affidabilità delle informazioni pubblicate sono sconosciute (perché non controllate a priori e nemmeno a posteriori da nessuno, tantomeno da medici e ricercatori).
Quindi anche nel caso specifico dell’emicrania con aura molti pazienti cercano di capire se i disturbi che presentano siano o meno “aura” cercando sul web. Ma con che affidabilità?

I quesiti aperti

Ecco alcune domande che mi sono posto:

  • le immagini dell’aura emicranica presenti sul più importante motore di ricerca del web sono verosimili?
  • queste immagini riescono a dare rappresentazione a tutti i diversi tipi di aura?

In questo studio ho cercato di dare delle risposte a queste domande.

Lo studio

Dopo aver creato il progetto, con altri 2 colleghi ricercatori del Centro Cefalee della Danimarca abbiamo verificato la qualità delle immagini relative all’aura emicranica presenti in rete – usando il motore di ricerca Google (abbiamo preso le prime 100 immagini contenute nelle prime 3 pagine dei risultati). Nell’immagine accanto la prima pagina dell’articolo relativo allo studio.

Risultati dello studio

Solo il 40% delle 100 immagini valutate erano rappresentazioni corrette dei sintomi visivi dell’aura emicranica. Questo 40% di immagini “valide” aveva un buon livello di accuratezza (secondo diversi parametri) tuttavia includeva una gamma limitata di elementi visivi “basilari” dell’aura. Infatti dei 25 elementi visivi possibili dell’aura (Viana 2019, TJHP), queste rappresentazioni su internet ne includevano solo 16.
i più frequenti erano “immagini a semiluna” (45%), linee a zigzag 40%) e visione offuscata/annebbiata (33%).

Discussione dei risultati

Nella discussione affrontiamo tra gli altri il tema di come le informazioni derivate da Internet (comprese quelle sotto forma di immagini) se non adeguatamente “confezionate” possono ostacolare l’effettivo riconoscimento di una patologia (aura emicranica in questo caso) – soprattutto in chi avesse come disturbi quelli non rappresentati. Riteniamo che la comunità scientifica debba fare più sforzi per fornire una rappresentazione completa dei sintomi visivi dell’aura emicranica su Internet.

Prospettive per il futuro

Per quanto detto nell’ultimo punto ho creato uno studio che coinvolge i colleghi Danesi e quelli di altri 3 centri Europei, dove diamo rappresentazione (in modo standardizzato – quindi sulla medesima immagine e non su diversi “sfondi” come inevitabilmente è accaduto per le immagini fatte da diverse persone) a tutti i disturbi visivi dell’aura e li facciamo valutare in modo sistematico ai pazienti dei centri coinvolti. In questo modo, dopo la verifica ed eventuali modifiche fatte in base ai suggerimenti dei soggetti arruolati, si potrà avere una serie di immagini scientificamente validate da sottoporre ai pazienti, sia durante le visite (ad esempio per far diagnosi di emicrania o nella diagnosi differenziale con altre patologie), che negli studi (sia clinici che epidemiologici) o nelle ricerche sulla rete.

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